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Siamo una coppia in affitto a Venezia e non abbiamo un contratto regolare: è semplice regolarizzare il contratto? E soprattutto, ci converrebbe?
La registrazione degli affitti è sempre conveniente per l’inquilino! La nuova legge sulla cedolare secca infatti prevede di avvantaggiare economicamente l’inquilino per favorire l’uscita dal nero, anche qualora il proprietario non avesse intenzione di mettere in regola il contratto. La procedura è molto semplice e dovrete provvedere alla registrazione solo per quanto riguarda la parte di vostra competenza. Per regolarizzare il contratto di affitto a Venezia è sufficiente recarsi all’Agenzia delle Entrate di Venezia e verificare col personale del front office se il contratto è registrato (e se è registrato nei termini esatti, ovvero se si dichiara il vero canone mensile). Al front office, se il contratto non è registrato o se è registrato in maniera sbagliata, l’inquilino compilerà il modello di denuncia in cui descrive la reale situazione, la richiesta di registrazione del contratto di locazione (modello 69) e il modello F23 per la parte fiscale. Ovviamente sarà assistito in ogni fase dal personale dell’Agenzia delle Entrare. Sbrigata la parte burocratica in Agenzia, l’inquilino deve provvedere a fare alcuni versamenti, portando con sé il modello F23 alla banca o all’ufficio postale. Nel dettaglio, pagherà l’imposta di registro (cioè il 2% del canone annuo, moltiplicata per gli anni di locazione fatti in nero), le sanzioni e gli interessi e la nuova imposta di registro, calcolata sul triplo della rendita catastale (che in realtà, come vedrete, sarà una cifra irrisoria). Effettuati i versamenti, si torna all’Agenzia delle Entrate per consegnare le distinte dei pagamenti del modello F23 e il modello 69 compilato in precedenza.
Una volta sbrigate tutte queste procedure, l’Agenzia delle Entrate provvederà a registrare il contratto e a regolarizzare i pagamenti anche dalla arte del proprietario. Per voi che siete inquilini la legge preveda che il canone, dal momento della regolarizzazione di un affitto in nero, sia il triplo della rendita catastale, cioè molto più basso rispetto al prezzo di mercato.