"Nella congiuntura economica attuale, si sta diffondendo l’opzione di condivere gli
affitti a Roma, ovvero dove le famiglie affittano a studenti e lavoratori (meglio se a settimana corta, cioè che tornano a casa propria nei fine settimana), italiani o stranieri, una parte dell'immobile dove esse risiedono.
Il fenomeno cresce a vista d'occhio: da un anno all'altro il gioco della domanda e dell’offerta è praticamente raddoppiato.
Secondo le statistiche, il beneficio per le famiglie che decidono di condividere la propria abitazione con un “estraneo”, ovvero che danno una stanza in affitto è la possibilità di ricavare, dipendendo dal quartiere in cui si trovano, fra i 200 e i 500 euro mensili. Un introito più che rispettabile e di grande aiuto in un periodo di crisi come l'attuale, dove gli stipendi non seguono l'inflazione e le famiglie devono essere ""creative"" per sbarcare il lunario.
I benefici per lo studente o lavoratore che prende in affitto condiviso una stanza in una casa o in un appartamento altrui, sono ovviamente anch’essi economici, ma si aggiungono anche altri fattori, più “psicologi”, per esempio la sensazione di una maggior sicurezza, perché ci si sente meno soli, in quanto inseriti in un contesto comunque “famigliare”.
Il fenomeno sta prendendo piede anche nell’ambito lavorativo, su due versanti: da un lato, la locazione di stanze ad uso ufficio, completamente arredate, con la possibilità di usufruire anche di sale riunioni, tecnologia condivisa, servizi di pulizie. Dall’altra il cosiddetto “co-working”, che rappresenta un’ulteriore parcellizzazione dello spazio: non si affitta una stanza ma una porzione di essa. Si tratta di una locazione a ore di una postazione, in certi casi anche con delle card prepagate. È la scelta ideale per gli artisti e chi lavora in modalità freelance."